Gio. Ott 24th, 2024

Amantea – A circa un mese dalla revoca delle deleghe il consigliere comunale, l’ex super delegato, John Campanella, parla più a mente fredda, dopo che il giorno stesso della sfiducia subita, aveva, a caldo, pronunciato parole di fuoco.
Ci risulta che lei dopo aver subito la revoca delle deleghe da parte del sindaco, passate quattro settimane, faccia ancora parte del gruppo di maggioranza. Conferma?
“Sì, faccio ancora parte del gruppo, non perché mi riconosca nella loro politica attuale, ma perché io ne sono il fondatore. Per cui non posso uscire dalla mia creatura. Dovrebbero esse loro a togliermi, ma credo non sia questo il problema. A settembre prenderò la mia strada aspetto solo per riflettere bene sulle mie decisioni del futuro. La cosa certa è che in molti mi vorrebbero fuori dai giochi, ma le posso garantire che non sarà così. Molti scacchieri si stanno delineando e stia sicuro il mio è tra i principali”.

Il sindaco, dopo il provvedimento di “sfiducia” adottato nei suo confronti, ha avocato a sé le deleghe revocate, evitando, per il momento, di attribuirle ad altri consiglieri. Come interpretare tale “attesa” del primo cittadino. È un segnale che le vuole lanciare?
“Forse. Come mi ha sorpreso la sfiducia, che davvero non mi aspettavo così immediata, dopo la censura, devo ammettere che mi ha pure sorpreso, leggere l’indomani sul giornale, che il sindaco aveva deciso di avocare a sé le mie deleghe, senza attribuirle ad altri al momento. È passato quasi un mese e ancora non le ha affidate, anche se magari c’è chi le vorrebbe e già di fatto collabora per l’organizzazione degli eventi estivi. Non so se sia un segnale politico. Poi si vedrà. Come ho già detto sul vostro giornale, un giorno abbiamo avuto un diverbio davanti ad altri della giunta ed io gli ho risposto per le rime. Anche se non ero stato io il primo ad alzare la voce. Magari, lo ammetto mi è scappata qualche parola grossa, ma ripeto non mi aspettavo da ciò poi ne venisse la sfiducia da parte sua. Pochi mesi fa, per altri la sfiducia non ci fu e son rimasti al loro posto”.

È vero che l’unica della maggioranza che le ha parlato dopo la sfiducia è stata l’assessora Mendicino?
“Si è vero. Maria lo ha fatto a scopo personale dimostrando buon cuore ma solo quello, la sua responsabilità è la stessa di quella degli altri anche perché la congiura è stata firmata da tutti nessuno escluso. Anche se, mi risulta che le non fosse presente alla ‘notte dei lunghi coltelli’ e che quindi la sua firma alla sfiducia è arrivata per telefono o il giorno dopo. Maria, però, certamente non l’ha orchestrata e sono rimasto contento che mi abbia contattato a titolo personale. Lei di certo a livello umano mi ha dato un cenno che ho apprezzato. So bene, invece, i due o tre che hanno soffiato sul fuoco, approfittando del mio diverbio col sindaco e dove vorrebbero arrivare. I miei ex amici quelli sì, che hanno saputo scegliere bene le loro mosse. Chapeau! Politicamente loro mi hanno fatto davvero un buco in petto”.

Quando ha deciso di promuovere e sostenere la candidatura a sindaco di Enzo Pellegrino a capo della “sua” NeaPolis, perché lo ha fatto?
“L’ho fatto e lo rifarei. Abbiamo disintegrato una classe politica vetusta che non aveva fatto i conti con un modo nuovo di comunicazione, ma sicuramente non commetterei gli errori che ho commesso, e tanti. La colpa principale relativa a tutto ciò è mia, non avendo visto con l’occhio politico, ho deciso insieme a pochi per il bene del paese in quel momento. Purtroppo, già qualcuno tramava un futuro diverso. Pellegrino era e rimane una brava persona. Magari in alcuni frangenti non ha saputo gestire il gruppo, ognuno di noi ha una personalità anche spigolosa, anche se ora non voglio alimentare polemiche. Adesso Amantea e tutti gli operatori del settore ricettivo e commerciale hanno bisogno di tranquillità, per recuperare il possibile da una stagione sull’orlo della crisi. Poi, noi abbiamo puntato sulla legalità e devo dire che in questo Pellegrino non mi ha deluso”.

Ci dica un pregio del sindaco e poi un difetto?
“Il pregio di essere una persona onesta. Il difetto di essere troppo accentratore, probabilmente un po’ come me. Il vantaggio tra me e lui è che io almeno conosco le dinamiche della città e le sue problematiche da quando sono nato e so dove correggere il tiro. Purtroppo, lui credo abbia pure dei cattivi suggeritori a fianco”.

Ultima domanda. Cosa ci faceva l’altro giorno in Regione?
“Top secret”.

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