Mar. Ott 22nd, 2024

Amantea – La storia controversa dell’Ambito 3 e dell’eventuale cambio del comune capofila, ora al centro di un’aspra polemica, ha inizio oltre due anni fa, quando ancora Amantea era commissariata. Ed è stato proprio grazie al “no” dei tre commissari straordinari, in carica al comune amanteano fino al giungo del 2022, che il comune capo Ambito è rimasto Amantea, nonostante gli altri otto comuni dell’Ats 3, avessero votato per un cambio, proponendo il comune di San Pietro in Amantea.

L’attuale sindaco amanteano, Vincenzo Pellegrino che, adesso, nella vicenda viene accusato di “arroganza” neanche era stato ancora eletto. Mancava, infatti, un paio di mesi alle elezioni di Amantea, quando l’8 aprile 2022, in seno all’Ats si svolgeva il coordinamento dei sindaci e veniva redatto il relativo verbale di cui, “Il Quotidiano del Sud”, ha parlato in questo articolo. Verbale molto interessante e significativo di una volontà di cambiamento degli altri otto sindaci dell’Ambito, a prescindere delle presunte colpe che, oggi, vengono attribuite a Pellegrino.

Alla riunione, svoltasi presso il municipio di San Pietro, sede dell’Ufficio di Piano, presero parte il funzionario responsabile dell’Ambito, Fedele Vena; il sindaco di San Pietro, Gioacchino Lorelli; il sindaco di Serra d’Aiello, Antonio Cuglietta; il sindaco di Cleto, Armando Bossio; il vicesindaco di Fiumefreddo, Vincenzo Montoro; il sindaco di Belmonte, Roberto Veltri, il vicesindaco di Longobardi, Antonio Costabile; il sindaco di Aiello, Luca Lepore; l’assessore di Lago, Annalisa Iuliano ed i tre commissari del Comune di Amantea, Vito Turco, Antonia Maria Grazia Surace e Berardo Nuovo. Era presente anche la responsabile dei Servizi sociali del comune di Amantea, Maria Concetta Zagordo.

Il terzo punto all’Odg – quello che ci interessa – ha come oggetto: “esame situazione comune capofila Ambito Territoriale Sociale n. 3 Amantea. Proposta di modifica”. Ed è iniziata così la discussione che per arrivare al cambio del comune capofila. Alla fine del dibattito solo la commissaria straordinaria, in rappresentanza del comune di Amantea, si è opposta alla modifica, mentre tutti gli altri sindaci o loro delegati dei comuni dell’Ats, hanno votato per il cambio ed il sindaco di San Pietro, accettava per il suo comune di subentrare quale ente capofila.

Il segretario Vena, passava quindi alla ratifica di tale votazione (8 favorevoli e 1 un voto contrario) ed alla conseguente delibera che prevedeva “di modificare (cambiare) il comune capofila del Distretto Sociale Ambito Sociale Amantea 3 da Amantea a San Pietro in Amantea; di chiedere alla Regione Calabria di prendere atto della decisione di cui al punto 2 che precede ed adottare quanto di propria competenza”.

Sembrava che tutto fosse filato liscio per la variazione del comune capofila. E invece no. Nel verbale, prima di arrivare alla ratifica del terzo punto all’Odg veniva spiegato “che, in senso stretto, la scelta del comune capofila (primus inter pares non super inter pares) non è un fatto di organizzazione, ma di scelta autonoma in relazione ad esigenze che i comuni stessi possono valutare nel loro insieme” e veniva spiegato anche “che la modifica del comune capofila, trattandosi di una scelta di straordinaria amministrazione, potrebbe essere assunta con una maggioranza qualificata”.

Ed è proprio su quel “potrebbe” annotato dal segretario Vena, che è “caduta” la delibera per il cambio del comune capofila. Fedele Vena, veterano in materia, non a caso ha usato il verbo condizionale, che non esprime la certezza di una cosa. In realtà, un mesetto dopo, si capirà che quel tipo di decisone (cambio comune capofila) può essere adottata solo se approvata all’unanimità e non a maggioranza, semplice o qualificata che sia.

Il 2 maggio del 2022, il dipartimento regionale Lavoro e Welfare, in riscontro alla summenzionata delibera, comunicava quanto segue: “al fine di poter procedere con gli atti di competenza, è necessario che la sostituzione del comune capo fila, avvenga attraverso una modifica del citato accordo di programma, con il consenso unanime dei Sindaci e dell’Asp, ai sensi dell’art. 34 comma 4 del D.Lgs. 267/2000”. L’accordo di Programma era stato anni prima sottoscritto da tutti i sindaci facenti parte dell’Ats 3, d’intesa con l’Azienda sanitaria provinciale.

Il voto contrario della commissione amanteana ha, quindi, di fatto impedito la modifica del comune capo Ambito, che è rimasto Amantea.

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