Mer. Ott 23rd, 2024

Roma– Roberto Occhiuto, governatore della Calabria, ha espresso la sua preoccupazione per la recente rissa in Aula alla Camera, considerandola un segnale della mancanza di serenità necessaria per discutere la controversa riforma sull’autonomia differenziata. Occhiuto ha sottolineato che l’accelerazione impressa alla legge ha portato a una percezione negativa tra gli italiani, che la vedono come fortemente divisiva.

Una Riforma Controversa

La discussione sulla legge per l’autonomia regionale è stata al centro del dibattito politico nelle ultime settimane. La tensione è culminata in un acceso scontro verbale e fisico tra i parlamentari, che ha visto momenti di grande concitazione e disordine in Aula. Occhiuto ha criticato questo comportamento, affermando che “è la dimostrazione che in questo momento non c’è la serenità necessaria per discutere questa riforma”. Il governatore ha ribadito la necessità di affrontare il tema con maggiore calma e riflessione, per evitare ulteriori divisioni nel Paese.

Il Testo del Senato: Un Buon Inizio da Migliorare

Occhiuto ha poi commentato il testo della legge approvato dal Senato, definendolo un buon punto di partenza, ma ha insistito sulla necessità di apportare miglioramenti. “Il testo licenziato dal Senato è un buon testo, ma deve essere migliorato,” ha detto il presidente della Calabria. In particolare, Occhiuto ha richiamato l’attenzione sui livelli essenziali delle prestazioni (Lep), un tema cruciale per garantire l’equità tra le regioni.

Secondo Occhiuto, è fondamentale che la legge sull’autonomia regionale sostenga le regioni del Sud, come la Calabria e la Campania, che potrebbero essere svantaggiate da una gestione autonoma di alcune materie senza un’adeguata considerazione dei Lep. “Bisogna rivedere la questione che riguarda proprio le materie dove non sono previsti i Lep,” ha affermato il governatore, aggiungendo che questo aspetto è stato sollevato anche in Consiglio Regionale.

La Preoccupazione per l’Impatto sull’Economia Locale

Occhiuto ha espresso preoccupazione per le conseguenze di un’autonomia regionale mal gestita, in particolare per quanto riguarda il commercio estero. “Un istante dopo l’intesa, alcune regioni potrebbero chiedere di stipulare intese per essere autonome su alcune materie. Il commercio estero, ad esempio. Cosa succederebbe per gli agricoltori di Campania e Calabria che esportano le loro merci? All’estero potrebbero scoprire che il Paese è diviso a metà,” ha spiegato. Il governatore teme che una gestione autonoma del commercio estero potrebbe creare disparità e complicare le operazioni per gli imprenditori locali.

Proposte di Miglioramento e Chiarezza sulle Regole

Occhiuto ha sottolineato l’importanza di una valutazione approfondita dell’impatto delle intese regionali prima di procedere con l’approvazione. “Propedeutica all’intesa ci deve essere una valutazione sull’impatto dell’intesa stessa. Penso che sia necessario,” ha detto, aggiungendo che l’autonomia deve essere una legge che consenta alle regioni di fare di più senza compromettere i diritti dei cittadini di altre regioni.

La proposta di Occhiuto prevede quindi una maggiore chiarezza e una valutazione accurata degli effetti delle intese sull’economia e sulla società. Il governatore ha concluso ribadendo la necessità di garantire un equilibrio tra le regioni, per evitare che l’autonomia diventi motivo di disuguaglianze e conflitti.

La Sfida per una Riforma Equa

La discussione sulla legge per l’autonomia differenziata continua a essere un tema caldo nel panorama politico italiano. La necessità di garantire equità e giustizia tra le diverse regioni è al centro del dibattito, con Occhiuto che si pone come uno dei principali difensori delle regioni del Sud. La riforma, se ben gestita, potrebbe rappresentare un’opportunità per migliorare la gestione delle risorse locali e promuovere lo sviluppo economico. Tuttavia, come sottolineato dal governatore della Calabria, è essenziale che questa venga affrontata con la dovuta attenzione e considerazione per evitare che diventi una fonte di ulteriori divisioni nel Paese.


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