Mar. Ott 22nd, 2024

In Italia, l’escalation di aggressioni ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari è diventata una triste realtà quotidiana. Secondo l’ultima indagine condotta da Anaao Assomed, su un campione rappresentativo di professionisti, l’81% dei medici ha riportato di essere stato vittima di aggressioni fisiche o verbali. Questi dati, in costante crescita, evidenziano una situazione preoccupante, ancor più considerando che il 69% dei sanitari non denuncia gli aggressori.

La provincia di Cosenza, in Calabria, non è estranea a questa triste realtà, con numerosi casi di aggressioni registrati nei Pronto Soccorso. Per contrastare questa piaga sociale, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza ha deciso di adottare misure concrete. Oltre al potenziamento della sicurezza con personale qualificato e servizi di vigilanza, si è optato per un approccio innovativo: l’utilizzo delle bodycam.

Le bodycam, telecamere ad alta risoluzione indossabili, stanno diventando sempre più diffuse nei servizi d’emergenza-urgenza. Questi dispositivi consentono al personale medico di registrare ciò che accade intorno a loro durante i turni di lavoro, soprattutto in situazioni di pericolo o aggressione. Leggere e discretamente indossabili, le bodycam sono attivabili in caso di necessità e registrano audio e video su memoria interna, fornendo così prove cruciali per eventuali azioni legali.

Con una delibera firmata dal Direttore Generale dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, è stato autorizzato l’acquisto di 40 bodycam, per un costo totale di 13mila euro, già accantonato nel bilancio di Esercizio 2021. Queste bodycam saranno destinate ai medici e agli infermieri che operano nei Pronto Soccorso dell’intero territorio dell’Asp di Cosenza, con l’obiettivo di garantire la loro sicurezza e incolumità da eventuali aggressioni o situazioni pericolose.

Le bodycam scelte sono di ultima generazione, dotate anche di tecnologia ad infrarossi, e sono accompagnate da un software dedicato per la gestione delle registrazioni. Cosenza non è la prima provincia a sperimentare questo dispositivo per contrastare le aggressioni e migliorare la sicurezza nel contesto sanitario. Ad esempio, la Asl Salerno ne ha ordinate 500, mentre a Pavia sono già utilizzate dagli operatori del servizio 118.

In un momento in cui il rispetto e la protezione del personale sanitario sono più che mai cruciali, l’adozione delle bodycam rappresenta un passo avanti verso la creazione di un ambiente di lavoro più sicuro e protetto per coloro che quotidianamente si dedicano alla cura della salute altrui.

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